Software Libero alla scuola “Pupilli” di Grottazzolina.
Gli ingredienti sono semplici: una scuola con un’aula computer quasi inutilizzabile; docenti consapevoli delle opportunità didattiche derivanti dall’utilizzo delle nuove tecnologie digitali e pronti a mettersi in gioco; un LUG (Gruppo di Utenti Linux) attivo e disponibile a dare una mano. Il risultato è un’aula informatica finalmente fruibile, di facile manutenzione e di facile utilizzo per insegnanti e ragazzi. A costo zero.
La scuola è la secondaria “Mario Pupilli” di Grottazzolina. Nella sua aula computer convivono alcuni portatili acquistati di recente insieme a computer da scrivania vecchi anche di dieci anni, alcuni dei quali mal funzionanti, dotati di versioni diverse (in alcuni casi obsolete) sia del sistema operativo Microsoft Windows che dei programmi di produttività individuale (la suite Microsoft Office, per intenderci), alcuni dei quali in condizioni di licenza difficili da verificare. Una situazione troppo eterogenea, poco funzionale ed eticamente poco sostenibile per una scuola: praticamente inutilizzabile. Un peccato, perché il corpo docente è invece convinto dell’utilità delle tecnologie digitali nella didattica, della necessità di rispettare le leggi sull’utilizzo del software e della difficoltà di reperire risorse per migliorare la situazione.
In questo caso sono risultate fondamentali le intuizioni di un insegnante, il professor Federico Tordelli. Prima intuizione: considerare il mondo del software libero, che può essere scaricato ed installato liberamente su qualsiasi computer, come opzione. L’idea è di eliminare le diverse versioni di Windows ed installare un sistema operativo Linux su tutti i computer, per avere un parco macchine omogeneo, performante e virtualmente immune da virus, e di poter usare un’unica versione dell’ottima suite LibreOffice, che insegnanti e studenti possono eventualmente installare anche sui propri computer, indipendentemente dal sistema operativo, insieme a decine di altri ottimi programmi open source utili per la didattica. Seconda intuizione: chiedere aiuto all’associazione FermoLUG, che riunisce gli utenti di Linux del fermano, svolge da anni attività di volontariato nell’ambito della promozione del software libero ed ha già lavorato su progetti analoghi in altre scuole della zona.
FASE 1
Dopo un sopralluogo iniziale, per capire la situazione e pianificare l’intervento, Tordelli e alcuni soci del LUG si sono messi subito al lavoro. Le macchine vecchie o rotte sono state eliminate, recuperando hardware (soprattutto schede di memoria RAM) da utilizzare per aumentare le prestazioni delle altre. Attingendo alle risorse del progetto “Trashware”, con il quale il FermoLUG recupera macchine dismesse da aziende e enti pubblici e le dona a chi ne fa richiesta dopo averci installato Linux, un paio di computer rotti sono stati sostituiti con altri simili. Quindi si è proceduto ad installare Linux, precisamente la distribuzione Xubuntu, con alcune personalizzazioni che ne migliorano la facilità di utilizzo e l’estetica, su tutti i computer dell’aula e anche su quello della lavagna interattiva multimediale (LIM). Xubuntu ha il vantaggio di essere abbastanza completa per un esperienza utente facile e soddisfacente, e nello stesso tempo sufficientemente leggera da poter girare anche su computer con risorse hardware limitate: un ottimo compromesso, dunque, per il parco macchine della scuola “Pupilli”.
Sul computer del docente si è installato l’ottimo Epoptes, programma libero che permette all’insegnante di controllare i computer degli studenti dalla propria postazione e di interagire con essi in maniera semplice e intuitiva.
Nel giro di qualche serata – tutto si è svolto, necessariamente, fuori dall’orario scolastico e dall’orario di lavoro delle persone impegnate nell’operazione – si è riusciti a rimettere in piedi la struttura, che oggi conta una dozzina di computer identici dal punto di vista della dotazione software, connessi in rete, facili da usare, ricchi di programmi di ottimo livello, sicuri sia per quanto riguarda i virus (per sua natura un sistema Linux è molto sicuro e robusto), sia per quanto riguarda la navigazione sul web: infatti con l’occasione si è pensato di dotare la rete di un sistema di controllo – anch’esso libero – che impedisce l’accesso a siti web pericolosi o non adatti alla fascia di età degli utenti. Non sfugga il fatto che, trattandosi di software libero, anche i ragazzi e i docenti potrebbero installare – legalmente e senza costi di licenza – lo stesso sistema operativo sui propri computer, o al limite molti dei programmi presenti (ad esempio LibreOffice), che sono multi-piattaforma e quindi installabili anche su altri sistemi operativi, ed avere quindi a casa un ambiente di lavoro identico a quello che trovano a scuola.
FASE 2
Naturalmente gli strumenti da soli non bastano: occorre formare le persone che quegli strumentidevono usare. Per questo, una volta rimessa in funzione, l’aula ha ospitato due pomeriggi di formazione, nei quali il FermoLUG ha raccontato agli insegnanti la storia di Linux e del software libero, i principi su cui si fonda e le ragioni per cui la Pubblica Amministrazione in generale e la scuola in particolare dovrebbero preferirlo a quello proprietario; quindi sono state mostrate le funzionalità di Linux e dei programmi installati, con i quali gli insegnanti hanno avuto il tempo di familiarizzare. Alcuni insegnanti hanno portato il proprio computer portatile, su cui è stato installato lo stesso sistema operativo.
a cura di Marco Alici (pubblicato da Antonio Faccioli)