Pronti per LibreOffice 4.1
Ricordo ancora il momento in cui ho premuto il pulsante “invia” del primo comunicato stampa della Document Foundation, il 28 settembre 2010. Un gesto semplice, e allo stesso tempo un grande passo in avanti per l’ecosistema delle suite libere per ufficio.
Quel giorno, però, la sensazione era completamente diversa.
Con qualche amico, ho usato questa similitudine per trasferire il senso della sfida: la decisione di lanciare una fondazione indipendente focalizzata sul futuro di OpenOffice – e, di conseguenza, effettuare il fork del software – è stato come tuffarsi dal Salto Angel nella pozzanghera 900 metri più in basso, invece che fare una doccia per rinfrescarsi durante una calda giornata d’estate.
Il risultato è praticamente lo stesso, l’emozione un po’ diversa…
Michael Meeks, che è inglese è molto più razionale del sottoscritto (il vecchio italiano emotivo e brontolone del gruppo) ha una visione molto più razionale.
Eravamo un gruppo di amici che si erano trovati intorno a OpenOffice – per motivi e obiettivi diversi – tra il 2001 e il 2005, e che poi avevano speso i cinque anni successivi a discutere di un futuro diverso per OOo.
Una componente fondamentale di questa visione era la creazione di un ambiente stimolante per gli sviluppatori, e un’atmosfera positiva per tutti i volontari.
All’epoca dell’annuncio, LibreOffice aveva 20 sviluppatori, e noi tutti sapevamo che 20 sviluppatori non erano sufficienti per portare avanti i 12 milioni di righe del codice sorgente di LibreOffice. Per questo motivo, il nostro annuncio aveva sollevato più di un dubbio tra coloro che – per i motivi più diversi – non erano stati coinvolti direttamente nel progetto.
Ma noi avevamo dalla nostra la visione dell’ambiente stimolante, che era talmente forte da attrarre 80 sviluppatori nel corso del mese di ottobre 2010, e poi altri 580 fino a oggi. Sviluppatori che normalmente arrivano per dare un’occhiata, e poi decidono se rimanere e quanto essere coinvolti nel progetto.
L’istogramma dimostra che il flusso in entrata degli sviluppatori è stato abbastanza regolare, e ancora oggi – a tre anni di distanza – continua con cadenza settimanale. Siamo grati a tutte queste persone per l’entusiasmo e il lavoro che hanno profuso nel progetto, e continueremo a mantenere l’atmosfera positiva anche in futuro.
E infatti, il numero di coloro che contribuiscono in modo regolare allo sviluppo è passato da una media di 50 al mese nella seconda metà del 2011 a una di 100 al mese nella prima metà del 2013. Questa crescita si riflette nel numero degli sviluppatori attivi negli ultimi dodici mesi, che oggi è superiore a 350.
Questo significa che poco più della metà di tutti gli sviluppatori attratti dal progetto ha contribuito durante gli ultimi 12 mesi. Tra questi, c’è un numero crescente di sviluppatori esperti che viene pagata per lavorare a tempo pieno sul codice di LibreOffice.
Se analizziamo la distribuzione dei 352 sviluppatori attivi durante gli ultimi 12 mesi, per numero di commit, è evidente la presenza di una “coda lunga” di contributi (un primo segno della salute del progetto). Inoltre, se guardiamo la torta dei 49 sviluppatori con più di 50 commit negli ultimi 12 mesi, troviamo un gran numero di volontari (un secondo segno della salute del progetto).
Le due “ciambelle” visualizzano l’aumento della diversità del progetto, sia in termini di contributi da parte di aziende e gruppi omogenei sia in termini di singoli individui. Entrambi i grafici confrontano la situazione alla fine dei primi 12 mesi (settembre 2011) con la situazione alla fine di giugno 2013.
La prima mostra la crescita del numero delle aziende che contribuiscono al progetto, e il peso crescente del codice sviluppato da volontari, SUSE e RedHat. Nel contempo, mostra il peso decrescente del codice ereditato da OOo.
La seconda mostra la distribuzione degli individui che contribuiscono in base all’affiliazione. Il gruppo di gran lunga più grande è quello degli sviluppatori volontari, seguito dalla fetta sempre più piccola degli sviluppatori di OOo, e da tutte le aziende e organizzazioni che contribuiscono a LibreOffice.
Per completezza, questi numeri comprendono anche alcuni sviluppatori di Apache OO, i cui contributi sono stati importati all’interno di LibreOffice. Ovviamente, questo non significa che essi contribuiscano a LibreOffice, anche se li ringraziamo per il loro lavoro.
LibreOffice 4.1 è la nostra sesta major release, e rappresenta un passo in avanti gigantesco per l’interoperabilità con i formati proprietari.
Abbiamo già fornito un certo numero di informazioni su questo argomento attraverso le pagine dei blog di Fridrich Strba, Eilidh McAdam e Miklos Vajna, tre degli sviluppatori coinvolti in modo più assiduo nello sviluppo o nel miglioramento dei filtri per i formati proprietari.
Inoltre, Michael Meeks ha descritto in modo approfondito le attività di sviluppo meno visibili – ma estremamente importanti – focalizzate sulla pulizia e la razionalizzazione del codice di LibreOffice, in una serie progressiva di tre post: primo, secondo e terzo.
Abbiamo poi sintetizzato in una pagina web le funzionalità più significative della migliore suite libera per ufficio della storia. LibreOffice 4.1 sarà una pietra miliare per l’interoperabilità, con dozzine di miglioramenti e nuove funzionalità per risolvere questo specifico problema.
Naturalmente, chi vuole avere un’idea più precisa di tutte le funzionalità introdotte dalla nascita del progetto, le singole pagine preparate per ciascuna major release permettono di avere un quadro completo: 3.3, 3.4, 3.5, 3.6, 4.0 e infine 4.1.
Fra qualche giorno, distribuirò un altro comunicato stampa molto importante per l’annuncio di LibreOffice 4.1, ma questa volta affronterò il compito con uno spirito completamente diverso rispetto al 2010, anche perché nel frattempo la maggior parte dei nostri sogni si è trasformata in realtà.
Oggi, abbiamo (1) una suite libera per ufficio di cui siamo estremamente orgogliosi, basata sulla qualità superiore della licenza copyleft; (2) una fondazione solida e indipendente che rappresenta una comunità ampia e diversa, basata sulla meritocrazia e sull’indipendenza da un unico vendor; e (3) un futuro radioso.
SUGGERIMENTO: un doppio click sulle immagini apre l’originale, che può essere utilizzato per la pubblicazione.
Fonti dei Dati: Ohloh per gli istogrammi e le torte, The Document Foundation per le ciambelle.