LibreLogo, coding con LibreOffice
Negli ultimi anni nelle scuole italiane è entrato nel dizionario didattico il vocabolo inglese coding, che traduciamo in italiano con programmazione.
Parliamo naturalmente di programmazione informatica, ma che vede la scuola protagonista di percorsi di apprendimento, che declinano questo termine in una sua nuova e più ampia espressione.
Alunni e studenti con il coding non imparano solo l’arte della programmazione attraverso i suoi meccanismi, ma sviluppano ad esempio l’attitudine a risolvere problemi più o meno complessi. Per questo il MIUR e diversi insegnanti si sono attivati nel portare nelle classi attività didattiche in tal senso.
Spesso il coding viene accostato al software/linguaggio Scratch (o simili) che permette di accostarsi alla programmazione con linguaggi visuali.
Tuttavia è possibile accostarsi al coding anche con altri linguaggi e utilizzare come ambiente ad esempio LibreOffice. Ne abbiamo parlato con Andreas Formiconi docente che nei giorni scorsi ha reso disponibile online Il “Piccolo Manuale di LibreLogo”
Perchè questo manuale? “Il manuale di LibreLogo nasce per l’esigenza di proporre un approfondimento sul coding a svariate centinaia di studenti nel campo delle Scienze della Formazione.”
Perché LOGO? “Anche se è focalizzato solo sulla produzione di grafica, in realtà LOGO contiene tutti gli elementi fondamentali per fare capire cosa significhi scrivere codice, ricollocando il baricentro un po’ più sul lavoro e un po’ meno sul gioco. Almeno nei confronti degli insegnanti o dei futuri insegnanti, i quali, sovente totalmente a digiuno di cultura scientifica, travolti dalla moda, rischiano di scambiare il coding per una sorta di Lego, dove giocando si impara automaticamente – questo senza nulla togliere al valore che il gioco può avere in un contesto formativo.”
Perché LibreLogo? “Le derivazioni di LOGO abbondano ma fra gli obiettivi didattici che mi pongo, già da molti anni e con ogni sorta di studenti (ormai molte migliaia), primeggia la necessità di far conoscere il free software e, segnatamente, LibreOffice. Con LibreLogo si conseguono i due obiettivi in un colpo solo. Inoltre, una volta scaricato, LibreLogo si può usare offline, affrancandosi dalla necessità di accedere a un servizio web per lavorare: quando le attività concernono un gran numero di persone questo è importante, in un Paese carente di infrastrutture come il nostro. In ultimo, la facilità con cui si possono condividere frammenti di codice editabile, consente di situare efficacemente l’esperienza in un contesto che riproduca le comunità di apprendimento tipiche del free software.”
Il testo è nato come un piccolo manuale, ma sta prendendo la forma di un’opera aperta e in continua evoluzione, molto più orientata verso gli aspetti pedagogici, in particolare inerenti alla matematica. Da qui il ricorso crescente a ampi brani di Seymour Papert e a riferimenti ai laboratori matematici con i materiali di Emma Castelnuovo. Inoltre, al manuale è associata una sezione dedicata del blog Loptis (https://iamarf.org/category/librelogo), dove vengono raccolte possibili soluzioni degli esercizi e anche esempi proposti e condivisi da altre persone.
Il manuale è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia, costantemente aggiornato e scaricabile in http://iamarf.ch/unifi/Piccolo-manuale-LibreLogo.pdf.
Biografia breve di Andreas Formiconi (1955) Laurea in fisica (1978).
Primi anni passati a hackerare i computer della medicina nucleare, durante e dopo la tesi, per migliorare i software di acquisizione e elaborazione. Molto reverse engineering. Ricerca in fisica medica, medicina nucleare, teorie matematiche degli strumenti di imaging, matematica dei problemi inversi per le immagini mediche, algoritmi di ricostruzione di immagini mediche; software per digital signal processors e computer massicciamente paralleli (Cray T3E Cineca). Dal 2000 molto insegnamento. Ricerca su metodologie dell’insegnamento dell’informatica e della “digital literacy”, impiego di strumenti Web 2.0 per la didattica, metodi di Social Networking Analysis per il monitoraggio di comunità di blog. Hardware e software didattici. Dal 2016 delegato del Rettore dell’Università di Firenze per lo sviluppo della didattica online, più altri incarichi accademici, presso il medesimo Ateneo e l’università telematica Italian University Line (Unifi-Indire). Ma non molla i lavori prediletti, sul campo. Fra gli ultimi la traduzione in italiano del videogioco narrativo Terminal Quest, scritto in Python, nel sistema Raspbian di Kano. Ora si è appassionato alla scrittura di un manuale ragionato per LibreLogo, con l’intento di riportare alla luce il pensiero di Seymour Papert sull’insegnamento della matematica, collegandolo a quello di Emma Castelnuovo, intorno all’impiego di materiali semplici.
a cura di Antonio Faccioli