INVALSI e software libero: istruzioni per l’uso
Il mese di maggio per la scuola italiana è il mese in cui vengono somministrate le prove INVALSI. Le prove interessano i bambini che frequentano le classi II e V della scuola primaria, la classe III della scuola secondaria di primo grado e la classe II della scuola secondaria di secondo grado. Gli alunni vengono sottoposti ad una prova di italiano, una di matematica e a un questionario studente. Le risposte ai test vengono poi tabulate dagli insegnanti attraverso l’inserimento dei dati in un file di Excel con una complessa macro per essere rielaborate da INVALSI.
Questa soluzione sta ultimamente creando un serio problema per tutte le scuole che hanno scelto, in ottemperanza a quanto disposto dall’art. 68 del Codice dell’Amministrazione Digitale, di adottare software libero nei computer presenti nelle classi. Ogni anno, infatti, c’è un numero crescente di istituti scolastici che installano sui propri computer il pacchetto LibreOffice o un sistema operativo Linux come Ubuntu, WiildOs o So.Di.Linux e che si trovano quindi impossibilitati a tabulare le prove con il file fornito da INVALSI.
Ecco allora che, a partire dall’anno scolastico 2013/2014, dietro la pressione delle comunità di insegnanti che fanno a capo alle liste wii libera la lavagna, So.Di.Linux e Porte Aperte sul Web, è stata resa disponibile una soluzione alternativa: una maschera per l’inserimento dei dati scritta in java che permette la tabulazione anche a chi ha sul proprio computer un sistema operativo Linux o il pacchetto LibreOffice.
Questa soluzione, ancora poco conosciuta, quest’anno è stata scelta da più di 100 istituti comprensivi per l’invio dei dati delle prove che si sono svolte lo scorso 6 e 7 maggio nelle scuole primarie. La prossima data per la somministrazione è il 12 maggio, la prova per la scuola secondaria di secondo grado. Gli istituti che hanno scelto la via dell’indipendenza digitale hanno la possibilità di tabulare i risultati senza ricorrere a Excel.
Richiedere l’applicativo è molto semplice: è sufficiente inviare una mail a prove2015@invalsi.it esprimendo la propria preferenza per la maschera in Java. Dopo questa richiesta la scuola avrà a disposizione, nella propria area prove, il link per scaricare un archivio zip in cui si trova l’applicativo per Windows, per Linux e una guida molto dettagliata.
È curioso che un istituto pubblico spinga le scuole a non rispettare una norma in vigore ormai da alcuni anni e che ha come obiettivo quello di migliorare la consapevolezza degli strumenti utilizzati e la cittadinanza digitale dei nostri ragazzi. Per questo auspichiamo che la soluzione della maschera java sia pubblicizzata ufficialmente come una possibile scelta. Come associazione LibreItalia siamo disponibili a supportare e a sostenere le scuole che scelgono di intraprendere il percorso di liberazione e consapevolezza fornendo consigli e aiuto in caso di necessità e che possono scrivere a info@libreitalia.it.
a cura di Paolo Mauri